di Giancarlo Grassi
Dopo tentennamenti che erano avvertimenti ecco il nuovo Conte di nuovo convinto di essere convintamente dentro il centro-sinistra o come lo si voglia chiamare dare un nuovo assenso a un candidato: parliamo di Andrea Orlando, spezzino, PD doc, che ha così conquistato – a meno di nuovi episodi della saga di Bibì e Bibò con casting rinnovato – il trono di candidato alla presidente della Regione Liguria.
Pare scongiurato per il momento, ma alla coalizione pare non faccia difetto la fantasia così come il mai sopito desiderio di farsi male da sola, il rischio di perdere le elezioni prima della urne dopo che il Toti le ha non sappiamo quanto inconsapevolmente quasi consegnate agli avversari. L’occasione è ghiotta e il passo indietro del candidato pentastellato Luca Pirondini e le parole di Giuseppe Conte hanno spianato la strada all’accordo elettorale.
Elly Schlein manifesta soddisfazione, ma non entusiasmo (sta imparando il mestiere la segretaria PD) e dichiara di essere “felice delle dichiarazioni del Movimento 5 stelle, è un passo avanti significativo”. La leader Pd si trovava alla festa dell’Unità delle Marche a Pesaro.
Il “sì” di Conte era arrivato soltanto centoventi minuti prima: “Il Movimento 5 Stelle sostiene convintamente la candidatura di Andrea Orlando per la guida della Regione Liguria” per “restituire ai cittadini liguri la possibilità di immaginare un futuro migliore, improntato alla trasparenza e all’etica pubblica” e dove “la politica regionale lavori per tutti i cittadini e non per pochi amici”. E “al servizio dei cittadini”, che non poteva mancare.
Ora vediamo come sistemano la faccenduola del posizionamento di Matteo Renzi che andrebbe a governare in Regione con una coalizione rimanendo al governo in Comune con Bucci, che non sta esplodendo di entusiasmo. Soddisfazione da Avs. Tace Calenda che dev’essersi accorto che da quando tiene la bocca chiusa il suo partito guadagna decimali.
(1 settembre 2024)
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