Del tristissimo commento del ministro Lollobrigida rimarrà poco, forse pochissimo. Forse leggermente di più di ciò che resterà della sua avventura politica. Sta di fatto che per questo governo, e per i suoi tristissimi componenti, quelli della rifondazione culturale senza avere la cultura per farla, scambiandola per un risiko de noantri, ci vuole un nemico al giorno. E lo trovano. In questo, va detto, sono bravissimi.
“Non darò soddisfazione al voyerismo di queste ore in cui anche i giornali più blasonati si dedicano a sollecitare gli ultimi scampoli di chiacchiere da ombrellone”, ha scritto l’indignatissimo ministro sul suo profilo Instagram cercando di entrare nel merito della vicenda che è stata resa nota dalla sua ex compagna Arianna Meloni e non da giornalacci in cerca di visibilità estiva con chiacchiere da ombrellone. Le chiacchiere, nel caso specifico, le ha fatte lui con il solito post fuori luogo che ricorda un po’ le sue articolate e spericolate descrizioni di eventi storici da collegare alla realtà di oggi, nelle quali puntualmente si perde.
Dunque anche questa volta, un po’ come quando riuscì a dire che chiunque poteva far fermare a richiesta un Freccia Rossa, il Lollobrigida nazionale è riuscito a fare la sua figura. Straordinaria la chiosa “non erano i rapporti di parentela la ragione del mio ruolo”. Come se fosse un segreto il FdI a conduzione famigliare con sostegno della cassaforte delle destre, quella Fondazione Alleanza Nazionale finita nel mirino negli ultimi giorni per faccenduole mai confermate su Acca Larentia. Su quella faccenda post sul profilo Instragram del ministro non se ne sono visti.
(26 agosto 2024)
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