di Vittorio Lussana
Un veloce Giustappunto! di saluto e di augurio di buone vacanze per lettrici e lettori di Gaiaitalia.com Notizie. Non avevo alcuna voglia di scrivere di ministri delle Infrastrutture i quali, anziché preoccuparsi dello stato comatoso di treni e taxi, si occupano di pugilato. E non avevo neanche tanta voglia di giudicare una destra di piagnoni, che strumentalizza ogni cosa per fare propaganda politica, mentre il Paese va in malora.
In sostanza, per non dover mandare a qual paese nessuno, che poi mi toccherebbe specificare con chi ce l’ho, preferisco limitarmi a salutare i nostri lettori, che così potranno prendersi un po’ di riposo da questo osservatore disincantato, che come al solito aveva consigliato cose ai tempi del ddl Zan, ma non è stato minimamente ascoltato.
Adesso, tutti parlano di riconoscimento del terzo genere, perché torna comodo per tirare l’acqua al proprio mulino. E perché la visibilità è tutto, mentre di aver dimostrato una sostanziale incompetenza non frega a nessuno. Tanto, chi se lo ricorda il ddl Zan? “Chi ricorda il genocidio degli Armeni? Nessuno”, disse un tale che credeva di essere un artista.
Ovviamente, non ce l’ho con lettrici e lettori di Gaiaitalia.com Notizie, ai quali auguro un periodo di riposo sereno e tranquillo. Semmai sarà possibile, di fronte a un esecutivo di pagliacci e provinciali. Ce l’ho con tutti gli altri: chi più, chi meno. Quelli che scoprono oggi l’esistenza delle sindromi intersessuali e delle persone affette da iperandrogismo congenito. La qual cosa, non solo le emargina dalla società, ma da sempre sforna ingiustizie a getto continuo, del tipo: “Le mascoline sono cozze”.
Andatelo a dire a Khelif: vediamo come vi manda a tappeto.
La verità è che noi italiani, culturalmente, non abbiamo ancora superato il controriformismo e non abbiamo avuto nessuna rivoluzione feudale. Anzi, restiamo immersi nel nostro feudalesimo gerarchico e provinciale, totalmente composto da vassalli, valvassori e valvassini. E scriviamo alla Commissione Ue per dire che è tutta colpa di Repubblica e Il Domani. Da sempre: sin da quando i giornali neanche c’erano e la stampa non era stata ancora inventata. Era tutta colpa degli “stakeholders”, già ai tempi degli amanuensi. Siamo ancora fermi lì: al Concilio di Trento.
Retorica a parte, che questi quando imparano una parola nuova subito la pronunciano di continuo e davanti a tutti, per farsi vedere preparati sin dall’altro capo del mondo (forse per far sapere che loro hanno capito tutto: non lo so perché, non chiedetemelo…), quando si ha qualcosa da dire agli “stakeholders” sarebbe buona cosa scrivere agli “stakeholders”, non alla Commissione Ue: è una vecchia regola della politica vera, quella che vigeva un tempo nelle aule parlamentari. Oggi, invece, la si butta in caciara. E si finisce col farsi ridere dietro da tutti.
Quando si capirà che persone come Steve Bannon sono state un danno reale per le destre mondiali? Quando? Eppure, si dovrebbe notare come sorride quando viene arrestato o, addirittura, condannato nei tribunali. Perché credono che sia un uomo di destra. E che lo sia pure Robert Kennedy jr. in quanto contrario ai vaccini, quando in realtà è un ex democratico, oggi divenuto indipendente. E dei vaccini non gliene importa nulla: gli serviva una campagna strana, per ottenere visibilità.
Le destre mondiali ancora non hanno capito di esser state trascinate in quell’abisso tradizionalista che vive e lotta insieme a loro: un misticismo antiscientifico nel quale sono cascate con tutte le scarpe. Come gli Asburgo-Lorena ad Austerlitz, di fronte a Bonaparte.
Ci risentiamo a settembre, amici cari. E preparatevi ad assistere alle infrociate vere.
(2 agosto 2024)
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